Quaranta chili di marijuana sequestrati in auto mentre alcune piantagioni illegali erano state scoperte su terreni di proprietà della famiglia Santacroce tra Pizzo e Curinga. Un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo. Qualche giorno fa il Tribunale (presidente Gianfranco Grillone, a latere Chiara Sapia e Giorgia Maria Ricotti) ha emesso tre condanne per coltivazione e detenzione di stupefacente, al termine di una lunga Camera di Consiglio.
Il Tribunale in particolare ha condannato a cinque anni di reclusione e 23mila euro di multa Angelo Oppedisano, 48 anni, di Rosarno (difeso dagli avvocati Ascrizi e Giancarlo Liberati); condannato anche Antonio Santacroce, 36 anni di Curinga; a suo carico sette anni e 80mila euro di multa. Lo stesso era difeso dagli avvocati Vincenzo Cicino e Francesco Muzzopappa. Il Tribunale ha inoltre condannato a sei anni di carcere e 60mila euro di multa Giuseppe Santacroce , 62 anni di Pizzo, assistito dagli avvocati Salvatore Staiano e Francesco Muzzopappa.
È comparso davanti al Gup, invece, Andrea Antonio Santacroce, 28 anni di Pizzo, presidente della società Florencia della famiglia Santacroce (difeso dall’avvocato Aldo Ferraro). L’imprenditore è stato «assolto per non aver commesso il fatto» dalle «gravi» accuse che gli venivano contestate: coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana e spaccio di tale sostanza. Nei suoi confronti il pm aveva chiesto quattro anni di reclusione e 60mila euro di multa.
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