C'é la via delle aule di tribunale che porterà il Comune di Crotone a presentare, entro lunedì, un ricorso al Tar di Catanzaro per ottenere la sospensione dell’ordinanza con la quale la Regione ha disposto il conferimento nella discarica di Columbra, fino al 30 settembre, degli scarti dei rifiuti provenienti da tutta la Calabria. Ma poi ci sono anche le azioni di forze e dimostrative: da un lato i sindaci del Crotonese sono pronti a dimettersi se diventerà esecutivo il provvedimento adottato lo scorso 14 luglio dal presidente facente funzioni della giunta calabrese, Nino Spirlì, per troncare sul nascere l’ennesima emergenza; ma dall’altro, c’è l’intenzione di ostruire fisicamente il passaggio dei mezzi provenienti dalle altre province, quando inizieranno a trasportare l’immondizia (sono previste 600 tonnellate al giorno) nella seconda buca (quella destinata alle scorie pericolose) dell’impianto gestito dalla società Sovreco. Questo hanno deciso gli amministratori dei comuni crotonesi che fanno parte dell’Ambito territoriale ottimale, che si sono riuniti in assemblea (erano presenti in 17) all’interno della struttura di proprietà della famiglia Vrenna, per stabilire quali provvedimenti prendere contro le ultime disposizioni della Cittadella regionale in termini di rifiuti. Da qui l’intenzione di rivolgersi pure al prefetto, Maria Carolina Ippolito, al fine di indire a stretto giro un incontro urgente. «Con questa ordinanza – ha attaccato il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce – i 27 comuni della provincia rischiano di andare in dissesto». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro