Aumento di polveri inquinanti (PM10) nell’aria nella giornata del 14 luglio scorso; una giornata tremenda che la città non dimenticherà facilmente perché è quella del terribile rogo divampato nella discarica a cielo aperto che delimita il campo rom e che dista poche decine di metri dall’ospedale “Giovanni Paolo II”. La stazione di monitoraggio dell’Arpacal, ubicata all’interno del palazzo municipale di via Perugini ha diffuso i dati riguardanti l’inquinamento dell’aria, dal 12 al 15 luglio scorsi. Sempre secondo il monitoraggio dell’Agenzia regionale di protezione ambientale proprio il giorno in cui le fiamme bruciavano rifiuti pericolosi di ogni genere nella spianata di Scordovillo, salivano i valori PM10 ovvero delle particelle inquinanti che sono presenti nell'aria che respiriamo. Si tratta di particelle, di natura organica o inorganica, capaci di assorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche come solfati, nitrati, metalli ed altro ancora. Quanto accaduto nei giorni scorsi è l’ennesimo tragico episodio che conferma la gravità della situazione venutasi a creare nella bidonville dove vivono circa mille persone. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro