Il cinque per cento della popolazione residente a Catanzaro e in provincia non viene neppure raggiunto dall’invito per sottoporsi agli screening oncologici. A dirlo è la differenza tra la cosiddetta estensione grezza ed estensione corretta riportata tra i dati correlati alla delibera attraverso la quale l’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo di regione ha recentemente formalizzato e approvato le integrazioni espressamente richieste dal dipartimento regionale Tutela della salute proprio rispetto al progetto aziendale di screening oncologici.
Dati ancor più allarmanti arrivano però dalle percentuali di adesione e copertura peraltro già proiettate al 2023.
Proprio così perché soltanto l’adesione al test di screening per il cancro alla mammella si attesterà nel 2023 al 60 per cento mentre la copertura effettiva, sempre nel 2023, non supererà il 57 per cento. Il 43 per cento delle donne tra i 50 e i 69 anni, insomma, sembra destinato a rimanere fuori dal campo della prevenzione e non andrà meglio per il tumore alla cervice o al colon-retto.
Secondo le stime dell’Asp, nel 2023 aderirà a questi screening soltanto il 50 per cento dei soggetti interessati e la copertura si fermerà al 48 per cento.
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