Richiesta di risarcimento danni «infondata». L’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo di regione liquida così la citazione in tribunale formalizzata nei mesi scorsi dal Sant’Anna Hospital, clinica decisa a ottenere proprio dall’Asp un risarcimento record. Cento i milioni chiesti per una chiusura forzata che scattò l’antivigilia di Natale e che non è ancora uscita totalmente di scena. Il braccio di ferro, dunque, prosegue perché le conclusioni messe nero su bianco dall’avvocato dell’Asp, Rosa Sabrina Antonella Caglioti, ripropongono una linea diversissima da quella sostenuta dalla clinica. Dieci le pagine che raccolgono gli elementi tesi a «contestare e impugnare» una richiesta che sembra aver già ulteriormente innalzato il muro contro muro che tra l’Asp e il Sant’Anna Hospital non si è mai sgretolato nonostante la firma del contratto 2021. La proposta di compensazione volontaria avanzata dall’Asp venerdì per quel che concerne le prestazioni erogate nel 2020 sembra anzi aver acuito ancor di più uno scontro reso incandescente proprio dalla richiesta di risarcimento danni per cento milioni formalizzata in tribunale che secondo il legale dell’Asp dovrebbe invece essere «incardinata presso la giustizia amministrativa».
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