«Tallini conosce bene la nostra famiglia e le nostre potenzialità». È il 21 gennaio 2021 nel carcere di Livorno il pm della Dda Domenico Guarascio si trova faccia a faccia con Giovanni Abramo genero del boss di Cutro Nicolino Grande Aracri. Già detenuto per omicidio, è proprio Abramo ad aver chiesto di poter parlare con i magistrati della Dda di Catanzaro dopo aver saputo dai giornali di essere coinvolto nell’inchiesta Farmabusiness.
Per la Dda sarebbe stato il socio occulto nel consorzio Farma Italia e nella Farmaeko, il rappresentante della famiglia Grande Aracri intenzionata a infiltrarsi nel business dei medicinali. L’esordio di Abramo davanti al pm salito in Toscana per interrogarlo è netto: «Questa è una cosa vera». Da quel momento in poi Giovanni Abramo per oltre un’ora ha ricostruito la nascita dell’affare e il ruolo dei personaggi coinvolti. Tutto avrebbe avuto inizio nell’estate del 2014: Abramo era fuori dal carcere e racconta di aver ricevuto la visita del cugino Salvatore Grande Aracri.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro
Caricamento commenti
Commenta la notizia