«Amedeo Nicolazzi deve tornare ai domiciliari». La Procura di Crotone non ci sta e impugna davanti al Tribunale della libertà di Catanzaro l’ordinanza con la quale, lo scorso 5 luglio, il giudice delle indagini preliminari, Michele Ciociola, ha sostituto gli arresti domiciliari col divieto di dimora a carico del 70enne ex sindaco di Petilia Policastro. Il sostituto procuratore Alessandro Rho, titolare dell’inchiesta sul “Sistema Petilia” che ha successivamente provocato il commissariamento del Comune dell’entroterra crotonese, ha chiesto ai giudici del riesame il ripristino della misura cautelare più restrittiva nei confronti di Nicolazzi, che deve rispondere di violenza sessuale e concussione, in quanto sussisterebbe ancora il pericolo di reiterazione del reato. All’ex primo cittadino vengono contestati i presunti abusi sessuali che una donna di Petilia avrebbe subito per mano sua, dopo che la vittima s’era rivolta al 70enne per far trovare un posto di lavoro al figlio. L’episodio finito all’attenzione degli inquirenti (poi confermato durante l’incidente probatorio che s’è svolto davanti al gip) si verificò il 27 luglio 2018 in Municipio, quando l’ex sindaco «abusando della sua autorità per il tramite di una velata minaccia e, poi, usando una repentina violenza», avrebbe violato «la sfera sessuale e la libertà di autodeterminazione» della malcapitata «costringendola a subire atti sessuali». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro