Almeno una parte della fogna cittadina all’impianto di depurazione neanche ci arriva ma finisce direttamente nelle acque del fiume Corace per poi “tuffarsi” nelle acque del mar Jonio. Una bomba ambientale su cui adesso la Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un fascicolo per risalire alle responsabilità. La scoperta della fogna a cielo aperto che scorre parallela al Corace è stata fatta ieri mattina dopo la segnalazione di alcuni cittadini. Ricevuta la notizia la commissione consiliare Igiene presieduta da Eugenio Riccio ha effettuato un sopralluogo in località Verghello. È stato così scoperto che una stazione di sollevamento e pompaggio è inattiva in quanto priva di pompe e di un sistema di energia elettrica. Questo causa lo sversamento nel Corace, a poche centinaia di metri dal mare, di liquidi fognari, con il conseguente, immaginabile ed enorme danno igienico sanitario. In pratica i reflui che arrivano alla stazione di sollevamento invece di essere “spinti” nella condotta che porta al depuratore finiscono direttamente sulle sponde del fiume Corace creando un enorme specchio d’acqua malsana dall’odore nauseabondo. «Ho pertanto prodotto – ha commentato il presidente della commissione Eugenio Riccio - una denuncia consegnata in Procura e a tutte le autorità competenti oltre che al sindaco». Già nella stessa mattinata di ieri il sindaco Sergio Abramo ha disposto un nuovo sopralluogo con la Polizia locale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro