Ventiquattro ore o poco più per salvare otto pazienti che per via del nuovo stop delle attività del Sant’Anna Hospital rischiano di perdere la vita. È il dramma nel dramma, finito pure al vaglio del procuratore Nicola Gratteri, che ieri si è consumato nella clinica cardiologica ripiombata di colpo e senza preavviso nel rischio chiusura. Il pignoramento di 17,5 milioni attuato dall’Asp ai danni della struttura ha già prodotto otto dimissioni eseguite, su pazienti già trattati, ma sui quali il personale sanitario avrebbe dovuto ancora concentrarsi al fine di ottimizzare la terapia, dal direttore sanitario, Antonio Soccorso Capomolla. Dimissioni a parte, però, quella vissuta ieri in clinica è stata una giornata da incubo per una struttura dai conti prosciugati che non è più in grado di gestire i pazienti e che proprio per questo ha vissuto un “giovedì nero” alla disperata ricerca di un contatto con l’Asp e la Prefettura al fine di organizzare il trasporto altrove dei malati non in grado di lasciare la clinica in autonomia. Tra intubati e non sono 26 i soggetti che al massimo entro stamattina dovranno essere trasferiti. Tra loro otto persone che nell’Unità di terapia intensiva coronarica e in Cardiologia sono registrati con un’indicazione cardiochirurgica urgente che non fa davvero rima con la sospensione in atto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro