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Pizzo, sulla moria di pesci indagini di Asp e Capitaneria

Un fenomeno che nei giorni scorsi ha interessato tutto il litorale

Alcuni dei giovani esemplari di alici spiaggiati a Pizzo

Le temperature roventi acuiscono il malumore, specie se non c’è requie: gli accessi alle spiagge libere di Pizzo sono da incubo, con rifiuti ammonticchiati che danno il “benvenuto” e non manca il mare sporco, perché, dopo la “tregua”, gli scarichi sono riapparsi e con essi la poco invitante “fioritura algale”. Ma non è tutto, perché al peggio non c’è mai fine. Ciliegina sulla torta: pesci morti galleggianti e spiaggiati.
Ieri la presenza di centinaia e centinaia di giovani acciughe ormai morte, ha infatti attirato l’attenzione dei numerosi bagnanti. A lanciare l’allarme è stato il titolare del lido “Pescespada”, Bruno Bretti. «Domenica, anche al largo c’erano numerosi pesci morti – racconta – ed addebitavo il fenomeno allo spiaggiamento che solitamente avviene per mettersi in salvo durante il passaggio dei tonni o pesci più grandi, per scongiurare di essere predati. Ho comunque attivato il Wwf».
Di sicuro la moria non è passata inosservata e sono già in corso gli accertamenti sulle cause. L’allarme è infatti giunto alla Capitaneria di Porto anche dalla frazione Bivona del capoluogo, tanto da indurre i militari a contattare il servizio veterinario dell’Asp.

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