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Estate a Vibo... spiagge invase dai rifiuti e un mare da cloaca

Anche ieri il litorale ha fatto i conti con chiazze maleodoranti e oleose. Gli operatori passano alle vie legali

Scarichi e spazzatura continuano imperterriti la loro “navigazione”, nel mare di Pizzo soprattutto, nonostante tre Procure siano sul piede di guerra. E il fatto che al mattino, per alcune ore, le acque si presentino “pulite” non incanta più nessuno, perché a una certa ora, puntuali come un orologio svizzero, ricompaiono chiazze che nulla lasciano all’immaginazione, oleose, maleodoranti e di colorazione anomala. Alla Marinella, nel pomeriggio, le acque erano marrone scuro.

A Pizzo, in particolar modo, il mare ridotto praticamente a una grande e galleggiante cloaca, rischia di affossare l’economia e per i titolari di lidi e stabilimenti balneari il timore di colare a picco diventa di giorno in giorno sempre più reale. Una situazione che li ha indotti a ricorrere a iniziative legali contro il Comune e la Regione.

Intanto anche ieri mattina si è levato un coro di proteste per le condizioni del mare. Per il direttore del Csv Maurizio Greco c’è poco da discutere: «Questi sono scarichi fognari e delle barche. È una vergogna, come possiamo accogliere così i turisti? Bisogna indagare a fondo e accertare responsabilità. Urgono provvedimenti. Il Tevere è più pulito: qua c’è di tutto, sostanze oleose, detersivi, liquami e se non denunciamo non finirà mai».

Dell’avviso che occorra fare chiarezza, è anche Michele Nadile, che come cittadino e attivista del Meetup 5 stelle, sostiene: «Ieri mattina l’acqua era limpida ma in tarda mattinata ha iniziato a sporcarsi e la corrente ha portato schiuma sospetta; probabile sintomo di una cattiva depurazione. Eppure, dovremmo vantare spiagge pulite e tutelare il mare, fonte di ricchezza per l’economia, la pesca e il turismo».

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