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Il Sistema bibliotecario di Vibo si tramanda... di padre in figlio

Il Pd chiede chiarezza sulle modalità e la nomina del neo direttore Emilio Floriani subentrato al congiunto Gilberto

Un provvedimento, un qui pro quo negli uffici. Quanto è bastato perché il cambio alla guida del Sistema bibliotecario potesse trasformarsi in un caso. Così se gli uffici hanno appreso fortuitamente che Emilio Floriani è il nuovo direttore, verosimilmente provvisorio, del Sbv, e se i consiglieri, a loro volta, lo hanno saputo solo leggendo un provvedimento della dirigente, allora è chiara l’origine del... caso.

Ergo, è da qui che occorre riavvolgere il nastro, ossia dalla determina relativa alle convenzioni stipulate dal Comune per i centri estivi nella quale la dirigente Adriana Teti chiarisce che tra gli enti sottoscrittori della convenzione figura anche il Sbv che ha delegato per la circostanza il neo-direttore Emilio Floriani.

Una delega esibita a quanto pare agli uffici dell’Ente che, in prima battuta, avevano disconosciuto – da quanto trapelato – il cambio della guardia avvenuto lo scorso 2 agosto. Emilio Floriani, non è chiaro se nel ruolo di direttore amministrativo o scientifico, è stato individuato come successore della dimissionaria Valentina Amaddeo, per alcuni mesi a capo del Sistema bibliotecario, guidato per anni da Gilberto Floriani, padre di Emilio.

Un passaggio di consegne di padre in… figlio che ha mandato ieri su tutte le furie il capogruppo del Pd Stefano Luciano. «Nulla da dire – ha tuonato Luciano – sul profilo soggettivo del giovane Floriani, ma come si può sperare in un cambio di passo se proprio chi si occupa di gestire organismi pubblici (autodefinizione del Sistema bibliotecario vibonese), applica il metodo del passaggio di consegne da padre in figlio? Dove sono finite le procedure ad evidenza pubblica? Dove sono finiti più in generale gli spazi per i figli di nessuno? E ve ne sono tanti ed anche brillanti che devono migrare per vedere realizzate le proprie aspettative tradite in questa città dalla logica della dinastia familiare. O diversamente è tutta una questione privatistica, che viene gestita secondo scelte individuali?».

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