Difficoltà di approvvigionamento dell’acqua potabile e roghi nell’estate superafricana 2021 sono ulteriori fattori di disagio per chi abita in una terra in continua emergenza, qual è la Calabria, e possono aggravare problematiche locali mai risolte definitivamente. Oltremodo utile in tale situazione la prevenzione. Come quella che ha provveduto a mettere in atto il commissario straordinario del comune di Decollatura, Pasquale Micucci, con due distinte ordinanze tese a far fronte ad eventuali disservizi idrici e alla piaga degli incendi estivi. Riguardo a questi ultimi, che stanno dando prova in tutta la regione, qualora ce ne fosse bisogno, della loro capacità distruttiva di vaste superfici verdi con conseguenze negative sull’ambiente in generale, ma anche sulla tranquillità delle comunità, il commissario ha disposto il «divieto di accensione e lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette varie, mortaretti e il lancio di razzi di ogni genere su tutto il territorio» municipale fino al 30 settembre. A parte gli aspetti penali e amministrativi, l’inosservanza di quanto ordinato, si evidenzia, comporterà l’irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria di 200 euro. E, nel caso di violazioni commesse da minori, ne risponderanno i titolari della podestà genitoriale o i soggetti tenuti alla sorveglianza. Il provvedimento commissariale in considerazione del fatto che l’utilizzo di fuochi d’artificio, petardi, bombette, mortaretti e razzi è motivo di disturbo della quiete pubblica. Il loro uso incontrollato, senza l’adozione di misure di precauzione, inoltre, pregiudica «l’integrità fisica delle persone, degli animali e dell’ambiente». Anche quando n’è consentita la vendita, si argomenta nell’ordinanza, costituisce «un pericolo oggettivo», trattandosi in ogni caso di «materiale esplodente, in grado di provocare danni fisici sia a chi li maneggia sia a chi ne venisse fortuitamente colpito». Senza dimenticare il rischio d’innesco di incendi in questa stagione ultratorrida. Quanto alla difficoltà di approvvigionamento idrico a seguito dell’aumento dei consumi, legati anche alle alte temperature, il commissario Micucci ha inteso limitare l’utilizzo dell’acqua potabile alle esigenze igienico-sanitarie e domestiche della cittadinanza. Prevedendo per i trasgressori sanzioni amministrative pecuniarie comprese tra i 25 e i 500 euro. Fino al 30 settembre il prezioso liquido distribuito dall’acquedotto pubblico non potrà essere utilizzato per lavare cortili e veicoli, innaffiare orti, giardini e prati. Ne risentirà il verde pubblico? Sembra di no. L’ordinanza di limitazione dei consumi idrici, «qualora l’organizzazione del servizio non consenta l’irrorazione in orario notturno», non tocca i giardini pubblici, i parchi ad uso pubblico e le aree cimiteriali nonché le fontane.