Se l'inquinamento marino continua a essere al centro delle lamentele e della rabbia di cittadini, associazioni e comitati, ormai esausti all'idea di assistere a una situazione così sconfortante e controproducente per una terra ricca di risorse soprattutto naturalistiche, al malcontento non ha ancora fatto seguito nessuna risoluzione del problema. L'estate è infatti ormai agli sgoccioli e nulla è cambiato rispetto a inizio stagione, quando si esortava chi di dovere ad adoperarsi per restituire dignità al nostro mare, facendo sì che i residenti non fossero costretti ad allontanarsi per godersi una sana vacanza e che i turisti potessero essere attratti dalle bellezze conservate nel comprensorio lametino. E invece, ad oggi, oltre alle infinite giornate in cui in mare galleggiano rifiuti di ogni genere, alternatesi ad altre con l’acqua di colore verdastro, bollicine e addirittura peluche e indumenti che affiorano tra le onde, anche le spiagge non sono certo messe in condizioni migliori. In località Marinella, in particolar modo, giacciono ancora sulla sabbia i residui dei falò risalenti alla notte di San Lorenzo, bottiglie di vetro, bicchieri e taniche di plastica, sterpaglie e immondizia varia sparsa qua e là, tra i bambini che fanno castelli di sabbia, i ragazzi che si divertono a giocare a pallone e i bagnanti che cercano di rilassarsi al sole, tentando di ignorare tutto il contorno. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro