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Cani killer, dopo la tragedia cresce la psicosi fra gli abitanti del soveratese

Dopo la morte della ventenne di Soverato sbranata dal branco. È caccia all’ultimo maremmano

La pineta di Satriano dove alcuni cani hanno ucciso la giovane soveratese Simona Cavallaro

Squillano i telefoni dei sindaci di tutto il Basso Ionio. Gli abitanti chiedono controlli sugli allevamenti di tutti i comuni. Dopo la tragica vicenda dell’attacco del branco che ha ferito a morte Simona Cavallaro cresce la paura e dilaga la psicosi. L’abitudine di far pascolare nei centri abitati gregge di mucche, pecore e capre, ricorre nei paesi di tutta la provincia e nessuno vuol correre il rischio di ignorare ancora un pericolo annunciato e ora provato dai fatti di Satriano. Il rischio è la demonizzazione delle zone montane dei borghi recentemente al centro di un’operazione di rivalutazione, che potrebbe essere definitivamente compromessa. Il padre di Simona Cavallaro che si era recato subito nei giorni seguenti la morte della figlia nella pineta dell’orrore, l’aveva descritta come “il bosco delle streghe” e il consigliere di minoranza di Satriano Pietro Curatola ha annunciato la presentazione di un’interrogazione per il prossimo consiglio comunale convocato per il 13 settembre. Non ci potrà essere spazio per il dibattito, in un’ordine del giorno che include la discussione del bilancio, ma l’idea del gruppo di opposizione è quella di premere affinché si prenda in esame la situazione generale.

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