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Catanzaro, se il progetto di inclusione “esclude”. Il paradosso dei lavori a Palazzo Fazzari

Barriere architettoniche anche dopo la ristrutturazione finanziata con Agenda Urbana

Palazzo Fazzari a Catanzaro

Il piano per l’inclusione che finisce per “escludere”. È il paradosso che si consuma in uno dei luoghi simbolo della città: Palazzo Fazzari. Appena ristrutturato con i fondi di Agenda Urbana, destinata proprio all’inclusione sociale, nei giorni scorsi ha ospitato una parte della sesta edizione del Materia Festival. Location affascinante ma off limits per alcuni cittadini. A segnalarlo è l’artista catanzarese Luca Viapiana. «Il giorno prima dell’apertura al pubblico - scrive - ho appreso che la manifestazione non sarebbe stata fruibile da persone in sedia a rotelle come me o con altre specificità». «Materia - aggiunge Viapiana - è un Festival patrocinato e finanziato dal Comune di Catanzaro. Ragionevolmente parlando, la questione non doveva neanche sussistere: poiché il Palazzo non rispettava gli standard europei minimi di accessibilità, il Comune, di concerto con gli organizzatori dell’evento, avrebbe dovuto individuare a monte una diversa soluzione. Tutto qua, non credo servisse una commissione di esperti. Non ci sarebbe stato neanche bisogno di scomodare le Linee guida per il superamento delle barriere nei luoghi di interesse culturale (Gazzetta Ufficiale num. 114 del 16 maggio 2008). Legalmente parlando, il Comune di Catanzaro ha sostenuto ed organizzato una manifestazione utilizzando soldi pubblici ma mi ha negato arbitrariamente la possibilità di fruirne».

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