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Botricello, la Cassazione mette la parola fine sull’ineleggibilità del sindaco Ciurleo

Rigettato il ricorso dei consiglieri di Botricello: Voci, Bruno, Falbo e Puccio. Per i giudici della Corte non è stata compiuta nessuna irregolarità

Michelangelo Ciurleo

Si chiude definitivamente la contestazione mossa dai rappresentanti del movimento Cambiamenti, che fa riferimento al gruppo consiliare di opposizione di Botricello, sulla presunta ineleggibilità del sindaco Michelangelo Ciurleo.

La prima sezione civile della Corte di Cassazione ha, infatti, rigettato il ricorso proposto da Gregorio Voci, capogruppo di opposizione, Pasquale Bruno, Francesco Falbo e Giuseppe Puccio, rappresentati dall’avvocato Luigi Morrone. Nella vicenda, invece, il sindaco Ciurleo è stato rappresentato dagli avvocati Francesco Izzo e Luigi Sciumbata.

Al centro della questione, la lite pendente tra Ciurleo e il Comune di Botricello rispetto ad alcune indennità che il sindaco avrebbe ottenuto nelle precedenti consiliature e ritenute non corrette. I ricorrenti avevano anche contestato la transazione che era stata approvata dalla Giunta comunale dopo l’elezione di Ciurleo avvenuta nel 2017. Secondo la Cassazione, però, «nessuna irregolarità era stata compiuta in merito all’approvazione della proposta transattiva formulata dal sindaco Ciurleo, atteso che la competenza a delibera su tale proposta non poteva che appartenere alla Giunta comunale».

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