Inizierà il prossimo 14 settembre il processo davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro per Sergio Giana, il 37enne di Badolato accusato del brutale omicidio di Loredana Scalone avvenuto il 23 novembre scorso a Pietragrande di Stalettì. Il gip Isabella Valenzi ha infatti accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal sostituto procuratore Anna Chiara Reale. Giana, difeso dall’avvocato Salvatore Staiano, deve rispondere di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti anche grazie alle dichiarazioni rese dal 37enne, Giana e la sua vittima avevano da poco interrotto una relazione. Il giorno prima dell’omicidio l’uomo sarebbe riuscito a convincere Loredana a incontrarlo. Così il pomeriggio del 23 novembre scorso i due si sarebbero visti a Caminia dove la donna lavorava come domestica. I due si sarebbero poi recati sul lido la Scogliera di Pietragrande. Dopo essere stati insieme, improvvisamente, scatta la furia omicida, «Per motivi abbietti e futili e con crudeltà», si legge nel capo di imputazione, il 37enne si accanisce su Loredana con 28 coltellate sul collo, sul capo, sul torace e sulla schiena. Tenta anche di strangolarla e alla fine la getta sulle pareti di roccia della scogliera di Pietragrande. Ma l’orrore è proseguito anche dopo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro