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Coronavirus, i comuni di Acquaro e Fabrizia pronti ad uscire dalla zona rossa

I due comuni delle Serre vibonesi avevano "subito" il provvedimento restrittivo non senza polemiche

Come previsto nelle ore scorse dalla mezzanotte di oggi, lunedì 13 settembre, Acquaro e Fabrizia non saranno più in zona rossa. Il presidente della Giunta regionale facente funzioni Nino Spirlì, infatti, stante all’andamento dei contagi, è pronto a revocare le specifiche ordinanze che, dallo scorso 6 settembre, avevano introdotto le massime restrizioni per i due centri. Provvedimenti non accolti dalle rispettive popolazioni con moto favore, soprattutto dai vaccinati, perché che non si ritenevano gli stati di contagio generale tali da giustificare le limitazioni introdotte. A Fabrizia, infatti, dove nei giorni precedenti alla relativa ordinanza si erano sfiorati i 50 casi senza che alcuno intervenisse, al momento del provvedimento, una settimana fa, i casi positivi erano nettamente in calo, essendosi assestati a 38.

Ancor meno comprensibile la decisione assunta ad Acquaro, dove è vero che si aveva timore per le possibili conseguenze di un matrimonio il cui sposo era risultato positivo subito dopo la festa di nozze (paura poi fugata dagli screening sugli invitati, tra i quali si sono evidenziati sei soli casi positivi, molto verosimilmente precedenti alla cerimonia) ma è pur vero che gran parte dei positivi che componevano il focolaio precedente allo sposalizio avevano contratto il virus all’inizio di agosto, per cui si doveva presumere che fossero in fase di guarigione (in ogni caso erano tutti in quarantena). Infatti il dato attuale si attesta sui 24 contagiati (erano 29 il 6 settembre) che, scongiurando altri positivi, dovrebbe essere in costante calo. Almeno si spera. Come si spera che, anche grazie ai vaccini , alla prevenzione e al rispetto delle regole, si possa uscire al più presto da tale incubo.

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