Saracinesche abbassate, vetrine sporche e un immancabile cartello “Affittasi”. Il centro storico di Catanzaro offre la peggiore immagine di sé quando si guarda all’offerta commerciale a disposizione della potenziale clientela. E per scoprire quell’immagine una passeggiata dal Cavatore a piazza Roma, passando per il Duomo e risalendo da via Acri: i locali che ospitano solo polvere sono tutt’altro che rari, anzi si contano a decine e sono la cartina tornasole di un problema più ampio che coinvolge la città adagiata sui Tre Colli. Negli anni, almeno dal 2012, si è registrato un considerevole spostamento demografico verso i quartieri a Sud della città, a Lido soprattutto. Per effetto di una serie di circostanze ambientali favorevoli, infatti, il quartiere marinaro si è improvvisamente scoperto accogliente e capace di rispondere alle esigenze di convivialità e di servizi della popolazione, soprattutto di quella studentesca. La desertificazione del centro storico che ne è seguita è stata acuita da politiche sui trasporti pubblici locali orientate ad accelerare il processo in corso e, a cascata, dalla delocalizzazione degli uffici pubblici, dalla contrazione degli spazi culturali e dalla mancata pianificazione degli interventi sui parcheggi. Tutti problemi a cui si è cercato di ovviare con l’inversione del senso di marcia su corso Mazzini e, recentemente, con la messa a disposizione di qualche monopattino elettrico per la micromobilità. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro