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Catanzaro, volevano uccidere il figlio di Gratteri: Mangialavori sconcertato

Le dichiarazioni del pentito Antonio Cataldo, secondo cui, nel 2014, le cosche della Locride avrebbero ideato un piano

Lasciano senza parole le dichiarazioni del pentito Antonio Cataldo, secondo cui, nel 2014, le cosche della Locride avrebbero ideato un piano per uccidere il figlio minore del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Un piano poi sventato sul nascere dagli investigatori ma particolarmente inquietante, visto che il magistrato, in quel momento, era in corsa per diventare ministro della Giustizia». Così, in una dichiarazione, il senatore Giuseppe Mangialavori, componente della Commissione parlamentare Antimafia. «Non è la prima volta - aggiunge - che le cosche minacciano la famiglia del procuratore. Nel 2016, suo figlio maggiore stava per essere sequestrato a Messina. Questi due episodi dimostrano che la 'ndrangheta non ha mai abbandonato davvero i suoi metodi terroristici contro le istituzioni e i simboli dello Stato e che è necessario rafforzare la sicurezza di eroi civili come il dottor Gratteri e della sua famiglia. Al procuratore arrivi la vicinanza e la solidarietà di tutta la Calabria perbene».

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