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Alibante, l'ex sindaco di Nocera Terinese Ferlaino in "esilio" dalla Calabria

Il Gip: «Ha una spiccata capacità delinquenziale»

Il tribunale di Lamezia

Le condotte che gli vengono contestate, cristallizzate nell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, si sono concretizzate «principalmente in territorio calabrese». L’entità del suo «contributo» alla presunta organizzazione mafiosa di cui sarebbe a capo Carmelo Bagalà sarebbe inoltre «non paragonabile a quella di altri concorrenti esterni».

È con queste motivazioni, a cui si aggiunge la considerazione del «lasso di tempo trascorso in detenzione domiciliare e della possibilità di svolgere attività lavorativa fuori regione», che il Gip di Catanzaro Matteo Ferrante ha sostituito la misura cautelare emessa nei confronti di Luigi Ferlaino, ex sindaco di Nocera Terinese finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Alibante”.

Su istanza degli avvocati difensori di Ferlaino, Giuseppe Spinelli e Raffaella Mendicino, il giudice ha infatti disposto per l’ex primo cittadino il divieto di dimora in Calabria. Ferlaino finché sarà in vigore la nuova misura non potrà mettere piede nella regione e avrà l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria tutti i giorni in orario compreso tra le 12 alle 16.

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