Ancora uno sfregio a Milano, alla memoria di Lea Garofalo, la testimone di giustizia originaria di Petilia Policastro, nel Crotonese, rapita e uccisa nel capoluogo lombardo il 24 novembre del 2009 per mano del suo compagno Carlo Cosco e degli altri suoi complici poi tutti condannati. Per la terza volta a Milano, una mano ignota ha bruciato la targa posizionata sulla panchina rossa installata in piazza Prealpi, che ricorda Lea Garofalo. La testimone di giustizia venne uccisa perché aveva deciso di rivelare ai magistrati le vicende criminali della sua famiglia e non solo. La panchina rossa, colore simbolo della violenza sulle donne, era stata inaugurata in piazza Prealpi, perché in un appartamento di questa zona di Milano venne uccisa Lea Garofalo, prima che il suo corpo venisse portato nelle campagne di Monza per poi essere bruciato. L'associazione Libera e la sezione milanese dell'Associazione nazionale partigiani, hanno già annunciato che il prossimo 3 ottobre riposizioneranno la targa nello stesso punto in cui è stata danneggiata.
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