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'Ndrangheta in Emilia, inflitti quattro ergastoli al boss Grande Aracri e ad altri tre imputati

Ergastolo per tutti i quattro imputati, nel giudizio di secondo grado scaturito dall’inchiesta “Aemilia 92” sugli omicidi dei cutresi Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggiero, avvenuti rispettivamente il 21 settembre a Reggio Emilia e il 22 ottobre del 1992 a Brescello. Così hanno deciso i giudici della Corte d'Assise d'Appello di Bologna che accogliendo per la gran parte la richiesta del sostituto Pg Lucia Musti e della pm  della Dda felsinea Beatrice Ronchi, applicata alla Pg nel giudizio d’appello, hanno ribaltato la sentenza di primo grado che aveva condannato all'ergastolo (e solo per l'omicidio Ruggiero) il boss Nicolino Grande Aracri, ma avevano assolto gli altri tre imputati.  I giudici mandarono assolti Angelo Greco (56 anni), detto “Lino”, di San Mauro Marchesato; Antonio Lerose (55 anni) di Cutro ma residente a Bologna, e Antonio Ciampà (63 anni ) di Cutro, «per non avere commesso il fatto».
Ma la Corte d’Assise d’Appello di Bologna presieduta da Orazione Pescatore ha ribaltato quella sentenza condannando all'ergastolo anche gli altri tre imputati. In particolare i giudici bolognesi, rispetto ai loro colleghi di primo grado, hanno riconosciuto colpevole dell'omicidio Vasapollo il boss di Cutro (assolto da questo delitto in primo grado) e Antonio Ciampà. Lo stesso Ciampà in secondo grado è stato riconosciuto colpevole insieme a Lino Greco e Antonio Lerose anche dell'omicidio Ruggiero.
Nicolino Grande Aracri, detto “Mano di gomma” è ritenuto dalla Procura antimafia felsinea il mandante dei due delitti per i quali sono stati già condannati in via definitiva Nicolino Sarcone (30 anni di carcere), capo del sodalizio criminale in Emilia, e il pentito Antonio Valerio (8 anni), dal cui racconto prese il via l’inchiesta “Aemilia 92”.
Secondo gli inquirenti, le uccisioni di Vasapollo e Ruggiero sarebbero da ricondurre alla volontà della cosca Dragone-Grande Aracri-Ciampà (in seguito si ruppe l’alleanza tra Grande Aracri e Dragone-Ciampà) di spegnere nel sangue le velleità del gruppo emergente Vasapollo-Ruggiero, che voleva farsi largo in Emilia nella gestione del traffico di droga.

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