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Catanzaro: le cene al San Giovanni, «danni alla convivenza civile»

Il consigliere comunale Riccio riaccende la polemica sull’utilizzo dei locali in uso all’ateneo

Cultura è anche e soprattutto saper vivere e assumersi le responsabilità che competono». Così il consigliere comunale Eugenio riccio torna sulla questione dell’utilizzo “improprio” del Complesso monumentale del San Giovanni replicando a distanza al rettore dell’Umg Giovambattista De Sarro. Nelle scorse settimane Riccio aveva acceso i riflettori su cene organizzate da alcuni club al San Giovanni, sull’uso della suggestiva terrazza come parcheggio e chiamato in causa l’ateneo che di quelle aree è affidatario con un comodato d’uso gratuito. «Il rettore interviene su una testata online per dire che “i locali non sono miei ma del Comune. Li abbiamo concessi per attività culturali. Poi è stata concessa in qualche altra occasione. A proposito, ho mandato lettera al Comune. Venivano qui ogni anno a fare una cena alcuni Club service di Catanzaro. Anche per utilizzare questo chiostro che è bellissimo. Non penso che tutto ciò abbia nuociuto ma piuttosto ha fatto conoscere agli invitati in queste cene a persone arrivate da tutta Italia”».
Il consigliere non si ritiene soddisfatto dalla versione di De Sarro: «Locali di appartenenza pubblica, concessi per attività culturali, veniamo a sapere da lei che vengono utilizzati praticamente come un “home restaurant” per ristrette cene e che questa cosa è prassi».

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