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Crotone, l’area della centrale a gas dell’Eni: si accelera sulla bonifica delle falde

Il ministero ha approvato l’analisi di rischio sanitario-ambientale. L’impianto tratta e poi immette in rete il metano estratto in mare. Le acque sottostanti il sito risultano contaminate da idrocarburi

Viaggia spedito il procedimento per la bonifica dell’area che fa parte della Centrale gas dell’Eni (ricompresa nel Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara), che tratta il metano estratto dalle piattaforme davanti alle coste crotonesi.
Dopo il via libera dalla conferenza dei servizi decisoria, il ministero della Transizione ecologica ha approvato l’analisi di rischio sanitario-ambientale (mirata all’individuazione delle sostanze inquinanti) proposta dalla società multinazionale. La quale, adesso, sarà chiamata a redigere il Piano operativo di bonifica per la messa in sicurezza operativa delle acque di falda del sito. «La falda sottostante l’area della Centrale Gas di Crotone – scrive nel decreto autorizzativo il direttore generale del Mite, Giuseppe Lo Presti - risulta contaminata con rischio non accettabile per la risorsa idrica a causa della presenza ai punti di conformità di concentrazioni superiori alle concentrazione soglia di contaminazione dei parametri Idrocarburi totali, benzene, arsenico e solventi clorurati e che per quanto riguarda gli Idrocarburi totali e il Benzene, sulla base del modello concettuale presentato, è accertato il contributo alla contaminazione delle acque sotterranee da parte del sito».

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