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Medici in fuga a Vibo, stipendi bassi e troppo lavoro

Il commissario dell’Asp Maria Bernardi rileva una serie di motivi che allontanano gli specialisti dallo Jazzolino orientandoli su altre strutture

Il commissario dell'Asp di Vibo, Maria Bernardi

Un’emergenza che non è solo vibonese e neppure calabrese «ma nazionale» in particolar modo per i Pronto soccorso. Anche se nel Vibonese e in Calabria – nel primo caso più che nel secondo – rispetto ad aree geografiche del resto del Paese a mettersi di traverso sono le condizioni di lavoro, ambientali e strutturali. Per non parlare poi della politica che, negli anni, ha fatto e disfatto a proprio piacimento non tenendo neanche in considerazione le istanze dei cittadini, tantomeno quelle della stragrande maggioranza degli operatori sanitari. Insomma un quadro poco incoraggiante – se si considera anche la retribuzione non allettante – che la dice lunga sul perché i medici specialisti fuggono da Vibo e scappano dalla Calabria, non partecipando neppure ai concorsi. In altre parole gli ospedali vibonesi (o meglio l’ospedale) vengono puntualmente “snobbati” e lo stesso avviene per i nosocomi di altre aziende sanitarie calabresi. Un discorso che assume dimensioni più ampie, in ambito nazionale, se i concorsi riguardano i Pronto soccorso. Ed è a questo punto, a parere del commissario dell’Asp Maria Bernardi, che la questione diventa «un’emergenza nazionale». Intanto l’Asp di Vibo deve fare i conti con la carenza di medici specialisti. Ne occorrono al Pronto soccorso, in Rianimazione, Ortopedia e Dialisi.

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