Un’emergenza che non è solo vibonese e neppure calabrese «ma nazionale» in particolar modo per i Pronto soccorso. Anche se nel Vibonese e in Calabria – nel primo caso più che nel secondo – rispetto ad aree geografiche del resto del Paese a mettersi di traverso sono le condizioni di lavoro, ambientali e strutturali. Per non parlare poi della politica che, negli anni, ha fatto e disfatto a proprio piacimento non tenendo neanche in considerazione le istanze dei cittadini, tantomeno quelle della stragrande maggioranza degli operatori sanitari. Insomma un quadro poco incoraggiante – se si considera anche la retribuzione non allettante – che la dice lunga sul perché i medici specialisti fuggono da Vibo e scappano dalla Calabria, non partecipando neppure ai concorsi. In altre parole gli ospedali vibonesi (o meglio l’ospedale) vengono puntualmente “snobbati” e lo stesso avviene per i nosocomi di altre aziende sanitarie calabresi. Un discorso che assume dimensioni più ampie, in ambito nazionale, se i concorsi riguardano i Pronto soccorso. Ed è a questo punto, a parere del commissario dell’Asp Maria Bernardi, che la questione diventa «un’emergenza nazionale». Intanto l’Asp di Vibo deve fare i conti con la carenza di medici specialisti. Ne occorrono al Pronto soccorso, in Rianimazione, Ortopedia e Dialisi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro