C’è il Piano Versace completato per due terzi e dalla cui ultimazione dipende la sistemazione idrogeologica di Crotone. Ma ci sono anche gli interventi sugli affluenti minori del fiume Esaro – mirati ad evitare che gli stessi eventi alluvionali che lo scorso novembre hanno colpito la città – che ancora attendono di essere effettuati. Viaggia su queste due linee la messa in sicurezza idraulica del territorio a 25 anni dall’alluvione che il 14 ottobre 1996 mise in ginocchio Crotone causando 6 vittime. Per oggi coincidenza vuole che sia prevista l’allerta arancione, con le scuole che rimarranno chiuse. Un motivo in più per completare la messa in sicurezza che aspetta da 25 anni. Da un lato ci sono le opere progettate da Pasquale Versace, ordinario di idrologia, costruzioni idrauliche e costruzioni marittime all’Università della Calabria di Cosenza, all’indomani della piena dell’Esaro. Tra i lavori che inizialmente erano stati predisposti dall’accademico, rientrava la realizzazione di 6 vasche di laminazione per contenere un flusso d’acqua da 1.500 a 500 metri cubi al secondo. Quattro strutture sarebbero dovute sorgere sull’Esaro e altre 2 in località Passovecchio. Invece, quel progetto originario è stato successivamente modificato più volte nel corso degli anni. E così, da 6 vasche di laminazione si è passati a 4. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro