Ci sarebbe un’organizzazione con base nell’est Europa dietro gli ultimi sbarchi di migranti sulle coste del Crotonese. Con l’associazione criminale che si affiderebbe non più solo a scafisti di lingua russofona, ma anche a trafficanti di uomini di nazionalità irachena, iraniana ed egiziana. Le indagini dirette dai magistrati di Crotone, che in questi giorni sono impegnati a scovare i responsabili dei viaggi della speranza, hanno confermato un dato investigativo in parte già noto. Ma come ricostruito dagli inquirenti, un elemento di novità riguarda il ruolo degli scafisti che è cambiato. Perché si occuperebbero pure della permanenza dei profughi in territorio turco (tradizionale punto di partenza), oltre che della traversata in mare diretti verso i porti ionici. Si tratta di una serie di tasselli venuti fuori lo scorso fine settimana, quando quattro persone sono finite in manette con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Potete leggere l'articolo completo nell'edizione cartacea – Catanzaro