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Lupara bianca a Filadelfia, il giallo del computer mai esaminato di Valentino Galati

Il padre del giovane di Filadelfia, vittima della lupara bianca, scrive al procuratore Gratteri e chiede di poterlo incontrare

Valentino e Cristian Galati

A distanza di 15 anni dalla scomparsa di Valentino Galati, vittima della lupara bianca, il padre Vincenzo intende riaccendere i riflettori su un caso rimasto insoluto e che a suo dire nasconderebbe una serie di omissioni da parte di chi avrebbe trascurato di indagare su alcuni importanti particolari che avrebbero potuto portare alla scoperta della verità.
Vincenzo Galati ha pertanto deciso di scrivere al procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, chiedendo di essere ricevuto per raccontare alcuni dettagli sulla scomparsa del figlio.
Valentino, un ex seminarista, scomparve il 27 dicembre del 2006, la sua auto venne trovata nei pressi della stazione ferroviaria di Vibo-Pizzo. A individuarla era stato un camionista di Filadelfia, che, riconoscendola aveva indicato al padre di Valentino il posto in cui si trovava. La stessa era stata ritrovata con le portiere aperte, il vetro laterale anteriore abbassato e le foderine che coprivano i sedili asportate e depositate all’interno del cofano. Un depistaggio bello e buono si disse, per fare intendere che il ragazzo che da poco aveva compiuto vent’anni, si era allontanato volontariamente chissà per quale destinazione prendendo il treno.

Potete leggere l'articolo completo nell'edizione cartacea – Catanzaro

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