Atteso da quattro anni, l’avvio del servizio delle isole ecologiche non sembra essere stato con il... botto. Anzi, l’unica cosa che si è sentita è l’olezzo dei rifiuti che gli incivili continuano ad abbandonare davanti alle porte delle stesse. Ergo, a poco più di un mese dalla distribuzione dei badge davanti alle isole di code non se ne vedono e dai primi dati emersi risulta che sono pochissimi i cittadini che hanno aderito e al momento solo due esercenti. Ma se sui residenti il dato non sorprende, considerato che sono destinate solo a coloro che non sono raggiunti dal “porta a porta”, che ormai si attesa a oltre il 90%, diverso è per i commercianti, platea a cui palazzo “Luigi Razza” aveva deciso di allargare il servizio per andare incontro alle loro esigenze ed evitare di dover lasciare i rifiuti fuori dalle attività. Dunque, quale il problema? A quanto pare una questione di evasione, perché in regola con i tributi sono pochi, anzi pochissimi «solo due esercenti hanno il badge per accedere alle isole – spiega l’assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni – e altri due stanno rateizzando gli arretrati e presto potranno averlo». Numeri che trovano riscontro nei dati che riguardano l’evasione nel capoluogo dove «il 60% dei cittadini non è in regola con i pagamenti» come sottolinea il segretario generale e dirigente Domenico Libero Scuglia, ed è chiaro che «una buona percentuale si riferisca alle attività commerciali». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro