Sette detenuti del penitenziario di Vibo Valentia sono stati assunti per due mesi dall’Azienda Callipo con il compito di confezionare 14.000 idee regalo che saranno messe in vendita per le prossime festività natalizie. Un pezzo della filiera produttiva si sposta, dunque, all’interno del penitenziario dove è stato «delocalizzato» il comparto dedicato al confezionamento dei regali di Natale. "Il lavoro - è detto in un comunicato - entra nel carcere per il sesto anno consecutivo con questo progetto di inclusione sociale fortemente voluto dall’azienda conserviera e dalla casa circondariale calabrese per dare una seconda possibilità ai detenuti e trasformare la detenzione in un’occasione di recupero. Un progetto che prosegue nonostante le difficoltà legate allo stato di emergenza covid-19 grazie ai rigidi protocolli di sicurezza attivati con la collaborazione della polizia penitenziaria per consentire al personale Callipo di accedere alla struttura detentiva per formare i lavoratori e a quest’ultimi di poter lavorare nel massimo rispetto della salute di tutti». «Dietro le sbarre il lavoro e la formazione - riporta ancora il comunicato - diventano un privilegio e per il penitenziario calabrese i momenti come questo sono opportunità fondamentali di reinserimento sociale per i detenuti più meritevoli, per trasmettere positive progettualità per il futuro e aumentare in loro la fiducia e la speranza per il domani». "Sono grata, anche quest’anno - dichiara Angela Marcello, direttrice del carcere - alla famiglia Callipo. L’attività di confezionamento dei regali natalizi, infatti, poteva essere eseguita anche, e probabilmente con minori costi, nello stabilimento aziendale ma così rappresenta un’opportunità di reinserimento in più per chi si trova ristretto in un penitenziario, lontano dall’affetto dei propri cari». «In questi anni - sostiene Giacinto Callipo - abbiamo raccolto numerose testimonianze di gratitudine e affetto da parte dei detenuti coinvolti che si sono sentiti parte di una squadra; le lettere che ogni anno riceviamo dopo la conclusione del progetto sono per noi una bella soddisfazione. Tutto questo è nato con l'obiettivo di offrire a chi ha sbagliato la possibilità di un riscatto sociale ma è diventata un’esperienza preziosa anche per noi e per i nostri dipendenti coinvolti, infatti, è anche un momento di riflessione e confronto».