Ospedale depotenziato fra illusioni e disillusioni. Arrivano prospetti incoraggianti a proposito degli interventi previsti dall’Asp di Catanzaro nel piano triennale delle opere pubbliche, cioè importanti cifre da spendere in assunzioni di personale medico e sanitario, ammodernamento, macchinari, servizi, e innovazioni, ma per il momento il respiro di sollievo è solo sulla carta. La realtà è assai diversa. Lo si percepisce ogni giorno di più restando in ascolto fra l'utenza e il suo diritto di salute continuamente negato e il personale sanitario in affanno. Laddove il pubblico scompare, il privato si arricchisce. Basti pensare che le visite intramoenia avvengono ogni giorno, in misura esponenziale, anche presso gli stessi presidi ospedalieri. Ci sono medici, al "Giovanni Paolo II" che già percepiscono il loro stipendio statale ma, oltre all'orario lavorativo si concedono un turno in più, proprio laddove le visite pubbliche sono bloccate o troppo lente per prestare servizio in "intramoenia". Che è poi diventata la parola d'ordine quotidiana, il lascia passare per scoprire di che malattia soffriamo o per iniziare il prima possibile una terapia dietro una diagnosi. Si è costretti a pagare per essere curati, ma per chi soldi non ha non c’è scampo.
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