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Catanzaro, operazione Basso profilo: quattro indagati hanno patteggiato la condanna

L’inchiesta che ha svelato gli intrecci imprese, clan e uomini delle istituzioni

Quattro persone coinvolte nell’inchiesta Basso profilo coordinata dalla Dda di Catanzaro hanno chiesto e ottenuto di patteggiare la pena. Ieri mattina nel tribunale di Catanzaro si è tenuta l’udienza davanti al giudice Antonella De Simone. Nello specifico si tratta di Bruno Andreoli, 39 anni di Roccabernarda, Simona Cannarozzi 38 anni di Ivrea, Monica Comberiati 28 anni di Roccabernarda e Stefano Docimo 29 anni di Cosenza. Dopo aver ascoltato le parti il giudice si è chiusa in camera di consiglio per emettere un proprio dispositivo. Il giudice ha concesso per tutti e quattro la sospensione condizionale della pena e ha escluso l’aggravante di aver favorito le cosche di ‘ndrangheta. In particolare Andreoli ha patteggiato una condanna a un anno e 4 mesi, era finito nel registro degli indagati come titolare si una ditta che sarebbe stata utilizzata per l’emissione di fatture relative a operazioni inesistenti. Stessa pena per Docimo. Un anno e 6 mesi la condanna per la Comberiati indagata per impiego di denaro di provenienza illecita. La pena più alta è stata per la Cannarozzi che ha patteggiato un anno, 6 mesi e 20 giorni sempre per l’emissione di fatture false finalizzate all’evasione delle imposte. Solo poche settimane fa invece nell’ambito della stessa inchiesta il gup, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato 21 persone e ne ha assolte altre quattro.

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