"Stefania aggredita con calci e pugni", a giudizio marito della donna morta coi due figli nell'alluvione a Lamezia
Rinviato a giudizio Angelo Frijia, 39enne di Lamezia Terme accusato di maltrattamenti, lesioni personali, con l’aggravante dei futili motivi nei confronti della moglie Stefania Signore, 30enne di Gizzeria, travolta e uccisa insieme ai suoi due figli Cristian e Niccolò da un fiume di fango e di detriti nell’alluvione del 4 ottobre 2018 a San Pietro Lametino. Il gup del Tribunale di Lamezia Terme Emma Sonni ha infatti rinviato a giudizio l’uomo che, secondo la Procura di Lamezia, avrebbe posto in essere una serie di atti vessatori, violenti e intimidatori nei confronti della donna, provocandole diverse umiliazioni. In particolare il 25 giugno 2017, dopo il battesimo di uno dei figli, l’avrebbe colpita al volto, causandole un’ecchimosi all’altezza del mento e circa un mese dopo, il giorno del compleanno della moglie, l’avrebbe aggredita lasciandole lividi sul collo e sulle braccia.
In un altro episodio la donna, rientrata a casa dopo un litigio avuto con il marito durante il pranzo, sarebbe stata aggredita dal marito che avrebbe brandito uno spiedino, minacciandola di infilarglielo in un occhio. Nel mese di luglio 2018 avrebbe aggredito la moglie, riportando un’ecchimosi al braccio e Il 22 agosto dello stesso anno, l’avrebbe presa a calci e pugni, afferrandola per il collo e provocandole un trauma cranico con contusioni e piccole soffusioni emorragiche al collo”, così come riporta il referto del pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme. Con l’aggravante di aver agito per futili motivi, dovuti alla morbosa gelosia nei confronti della moglie e di aver commesso i fatti in presenza dei figli minori. Per questo il 39enne, parte civile nel processo per la morte della moglie e dei figli, dovrà ora difendersi nel processo a suo carico, che prenderà il via il prossimo 10 febbraio.