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Ato rifiuti, la differenziata migliora nel vibonese ma i costi continuano a lievitare

I Comuni alle prese con la gestione del conferimento nelle discariche

Il sindaco Maria Limardo presiede l’assemblea dei sindaci

L’emergenza rifiuti lungo le strade del capoluogo e dell’intero territorio provinciale è fortunatamente un ricordo abbastanza lontano nel tempo. Anche se la raccolta differenziata in qualche circostanza non funziona alla perfezione e qualche discarica a cielo aperto continua a campeggiare nelle periferie, i tempi delle grandi “crisi” possono ritenersi momentaneamente superati, come dicono pure le statistiche. Ci sono però tante questioni aperte sul fronte della raccolta differenziata. E riguardano, soprattutto, il conferimento, con bandi da realizzare, discariche da raggiungere e inevitabili costi che, in qualche caso, si alzano, in una città – come quella di Vibo – peraltro alle soglie del secondo dissesto finanziario. Ma procediamo con ordine. È sempre la discarica di Alli ad accogliere l’indifferenziato che giunge dall’Ato vibonese, mentre i cosiddetti “scarti” si fermano nell’impianto dell’Ecosysistem, situato a San Pietro Lametino. Il costo è tutt’altro che risibile. Per gli scarti, l’Ambito territoriale ottimale di Vibo paga 240 euro a tonnellata. Solo una piccola parte di questi, infatti, rientrano nel piano regionale che permette di conferire ad un prezzo ridotto in altre discariche.

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