Da circa due settimane fuori uso l’apparecchio che esegue le Tac nel reparto di Radioterapia oncologica dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”. Una situazione che sta causando seri disagi ai circa sessanta pazienti in attesa di uno screening necessario per la gestione ottimale della patologia. La segnalazione arriva dalla parente di una paziente che ha scritto anche al presidente della Regione Roberto Occhiuto, nella sua veste di commissario alla Sanità evidenziandogli che «questa strumentazione è indispensabile per la “centratura” propedeutica all’inizio della terapia per i malati di cancro».
Una situazione di stallo, causata da un guasto che ha portato a una serie di incredibili eventi a catena, che, afferma la donna, «frustra l’impegno di medici e infermieri preparati e di grandissima umanità». Non solo, la parente della donna in terapia sottolinea anche un altro aspetto, ricordando che «da cinque anni, ancorché puntualmente attrezzato, risulta non attivato un analogo centro di radioterapia presso il Policlinico universitario di Germaneto e questo per motivi che sfuggono alla gente comune». Di qui l’appello a Occhiuto affinché «voglia dare concretezza immediata alle parole che hanno indotto tanti calabresi a concederle la loro fiducia, perché gli imbonitori non possono essere più tollerati».
Il problema, stando a fonti aziendali, ha avuto origine, come spesso accade in questi casi, da un problema esterno all’apparecchiatura, che pure ha una certa età e lavora a pieno regime quotidianamente. A causare lo stop del macchinario Tac è stato infatti il guasto del climatizzatore che garantisce una temperatura ottimale nella stanza. Il caldo ha mandato in tilt il macchinario già surriscaldato per il superlavoro.
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