Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 25 Novembre 2024

Catanzaropoli, si avvicina la sentenza

Sono passati poco meno di otto anni da quando Palazzo De Nobili finì al centro dello scandalo Catanzaropoli. Domani dopo decine di udienze, testimonianze e colpi di scena arriverà, a meno di sorprese dell'ultima ora, la sentenza per 51 imputati. In attesa di giudizio ci sono i vertici dell'amministrazione comunale, a partire dal sindaco Sergio Abramo, esponenti di primo piano della politica e della burocrazia. A scoperchiare il vaso di pandora sono state le intercettazioni disposte dall’allora sostituto procuratore Gerardo Dominijanni (ora procuratore generale di Reggio Calabria) che indagava sui presunti brogli elettorali che avevano portato il Tar ad annullare il voto in sette sezioni nelle Comunali del 2012. Dalle firme per la presentazione delle liste e da quanto accadde in alcuni seggi del capoluogo, la Digos arrivò a puntare i riflettori sul mercato della cosa pubblica in ogni suo aspetto: appalti, assunzioni, consulenze, ma anche le sanzioni al codice della strada e perfino i gazebo del mercatino di Natale. Tutto raccontato, involontariamente, dai diretti protagonisti intercettati dagli inquirenti. Un terremoto che costrinse il sindaco ad azzerare la giunta. Due i filoni investigativi seguiti dalla Procura: uno ipotizzava un vero e proprio sistema per togliere multe e sanzioni agli “amici”; l'altro riguardava alcuni incarichi assegnati dall'amministrazione comunale. Tra le vicende sott’inchiesta l’affidamento della fornitura di gazebo per la Notte Piccante 2013 e gli incarichi ad alcuni architetti per la ristrutturazione di diverse scuole. Dopo il rinvio a giudizio disposto dal gup del Tribunale di Catanzaro nel settembre 2017, i due filoni sono stati riunificati in unico processo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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