Nessuna casa rifugio accreditata e passata a retta così anche Catanzaro resta imbrigliato nel dramma di luoghi schierati a 360 gradi contro la violenza sulle donne che - ci dice la presidente del Centro calabrese di solidarietà Isolina Mantelli - «non possono vivere con l’erogazione di 30 o tutt’al più 35mila euro all’anno». Schiacciate sotto i ritardi di erogazioni ancora ferme al 2016, anche a causa della pandemia da Covid-19 che ha ulteriormente rallentato l’andamento su un percorso già accidentato, pagano lo scotto di un meccanismo che in Calabria sembra incepparsi in più punti. Di norma le risorse stanziate a livello nazionale dal dipartimento Pari opportunità arrivano nelle casse delle Regioni le quali, a loro volta, provvedono a trasferire i fondi ai Centri antiviolenza riconosciuti sul territorio attraverso lo sviluppo di progetti mirati. Questo il meccanismo di base posto a sostegno degli enti che quotidianamente operano in trincea per arginare il dramma di una cicatrice, quella della violenza sulle donne, che continua a sanguinare.
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