Giornate cruciali per il futuro dell’amministrazione comunale di Vibo. Il disastro contabile, certificato dalla Corte dei Conti, che ha spianato la strada, bocciando il Piano di riequilibrio, alla dichiarazione del secondo dissesto finanziario, è ormai sotto gli occhi di tutti. Se ne dovrebbe capire di più nella giornata odierna, quando il sindaco riferirà le intenzioni dell’esecutivo nel corso dell’assise cittadina, in programma stamane.
In buona sostanza, il sentiero lungo il quale muoversi non è più soltanto stretto e tortuoso, ma pressoché impercorribile. All’amministrazione non rimane che prendere atto del giudizio severissimo della Corte dei Conti e provare ad impugnare la delibera dinanzi alle Sezioni riunite della medesima, più che altro per prendere tempo prezioso per valutare al meglio le strade da percorrere. Si attendono ancora alcuni pareri – avrebbe riferito il sindaco nel corso di un confronto serrato con la maggioranza – ma il puntum dolens sarebbe il seguente: nell’eventualità in cui si decida di dichiarare il secondo dissesto, bisognerà inserire nel bilancio stabilmente riequilibrato i 12 milioni di euro destinati alla Tangenziale mai nata (e alla base del primo dissesto finanziario). In questo modo, però, i conti non quadrerebbero e il bilancio stabilmente riequilibrato non verrebbe fuori. Di conseguenza, si spalancherebbero le porte allo scioglimento del Consiglio comunale ed al commissariamento. E ciò perché il capo dell’esecutivo e l’assessore al Bilancio Maria Teresa Nardo, hanno già fatto chiaramente intuire che non intendono fare “falso in bilancio” escludendo la somma destinata alla Tangenziale dal rendiconto finanziario.
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