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Catanzaro, la fusione degli ospedali è vicina

Il Consiglio regionale ha approvato la legge che crea la grande Azienda “Dulbecco”

Uno scorcio del Policlinico universitario di Catanzaro

Il Consiglio regionale ha detto sì alla proposta di legge targata Filippo Mancuso e il sogno di un’unica Azienda ospedaliera per il capoluogo di regione riparte dalla stessa aula che aveva approvato la legge, poi bocciata dalla Corte costituzionale, voluta dall’ex consigliere Arturo Bova per centrare il medesimo obiettivo. Allora il sogno sfumò, ma il dibattito sulla fusione tra l’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e l’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” non ha mai smesso di animare il confronto sanitario in una città che adesso non si aspettava di incassare la svolta a poco più di due mesi dalle elezioni regionali.
Il cambio di passo invece c'è stato condotto in porto da un presidente del Consiglio regionale che per anni ha seguito la questione dai banchi del Consiglio comunale dei Tre colli e che da catanzarese doc ha strappato all’aula un netto sì alla razionalizzazione e al miglioramento dell’offerta assistenziale. Sullo sfondo una fusione per incorporazione che piace pure al rettore dell’Università Magna Græcia e che sembra così aver messo all’angolo le temute resistenze accademiche. Su quelle ospedaliere si vedrà. Intanto a emergere è la visione di Giovambattista De Sarro, guida universitaria che apprezza la fusione e non ne fa mistero. Anzi. Sembra aver già chiarissimi i pregi di un futuro basato sulla «creazione di una grande Azienda ospedaliero-universitaria che potrà contare sulla sinergia delle grandi competenze presenti e operanti al “Pugliese-Ciaccio” e al “Mater Domini”».

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