La Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro ha assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa Giuseppe Paladino, ex vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme, che a maggio 2020 era stato condannato dal Tribunale di Lamezia a 6 anni di reclusione. I giudici hanno, inoltre, rideterminato la pena per Francesca Antonia De Biase in un anno e 10 mesi (3 anni e 6 mesi in primo grado); Costanzo Giuseppe, 11 anni (14 anni); Piero De Sarro, 10 anni (15); Danilo Fiumara 10 anni e 9 mesi (14 anni). Oltre a Paladino la Corte ha assolto anche Flavio Bevilacqua che era stato condannato a 9 anni e 5000 euro di multa in primo grado. Paladino era accusato di avere fornito un contributo di natura materiale e morale alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. L'accusa gli era contestata in concorso col padre Giovanni, medico e anche lui già consigliere comunale in anni precedenti a quelli del figlio. Le sorti di padre e figlio, sul piano giudiziario, si sono ribaltate perché Giovanni Paladino era stato assolto in primo grado, nel giudizio con rito abbreviato, ed è stato condannato in appello a quattro anni di reclusione, ad aprile 2021. Sarebbe stato lui, secondo l'accusa, a portare il figlio, candidato alle comunali del 2015, nel "fortino" della cosca Torcasio per mettersi a disposizione del clan in cambio di sostegno elettorale. Le indagini che sono scaturite durante quella campagna elettorale hanno portato all'operazione antimafia "Crisalide", contro i vertici e sodali della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, e allo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme, Il terzo nella storia della città.