Tre anni dopo la revoca della confisca dell’abitazione, disposta dalla Corte d’Appello di Catanzaro, sono i giudici della Corte d’Appello di Salerno a ritenere valida la revocazione del provvedimento relativamente all’immobile ubicato in Corso Italia a San Gregorio d’Ippona, ovvero l’abitazione – formalmente intestata a Salavatore Lacquaniti ma di fatto appartenente a Saverio Razionale, coinvolto nel 2019 nel maxi-blitz Scott Rinascita e ritenuto, dalla Dda, elemento di primo piano della ’ndrangheta vibonese.
Una vicenda che aveva avuto indirettamente ripercussioni sull’allora sindaco di San Gregorio Michele Pannia visto che era stato il padre di quest’ultimo a vendere l’immobile che, a distanza di anni, risultava ancora intestato alla famiglia Pannia. Vicenda che era stata una delle cause che avevano portato allo scioglimento degli organi elettivi.
L’ immobile – come già avevano avuto modo di osservare nel dicembre di tre anni fa i giudici d’Appello di Catanzaro – che era stato acquistato negli anni 80 dal padre di Razionale. Un elemento, quest’ultimo non di poco conto, in quanto l’acquisto «intervenuto al di fuori del perimetro personale di pericolosità, soprattutto se rapportato al proposto», cioè a Saverio Razionale «all’epoca ventenne». Infatti l’inizio della condotta associativa di quest’ultimo viene temporalmente collocata nell’anno 90.
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