Siamo sull’orlo del disastro ambientale se non si interviene a salvare l’ecosistema marino vibonese imprigionato tra due fiumi (Angitola e Mesima) e circa 60 fossi che giornalmente rovesciano nelle acque del Tirreno veleni di ogni genere provenienti da scarichi fognari, cave, oleifici e attività agricole. Solo lungo il percorso dell’alveo del Mesima sono stati individuati circa 100 scarichi abusivi che deturpano il territorio montano e premontano e lo stesso mare. Una delle poche risorse della già povera economia vibonese.
Di fronte a questo sfacelo la burocrazia regionale sta procedendo con estrema lentezza nell’erogazione dei fondi destinati al settore depurativo-fognario che sono 15 milioni di euro. Una cifra ragguardevole rientrante nel Piano strategico depurativo finanziato con un cospicuo anticipo del Fsc 2021/2027 . «Da circa due anni – hanno sottolineato i sindaci di Zambrone e Parghelia Corrado L’Andolina e Antonio Landro – aspettiamo questi fondi che ci consentirebbero di interventi sugli impianti di depurazione. Se la data di erogazione verrà continuamente spostata possiamo fare ben poco. Se li erogheranno a maggio del prossimo anno non serviranno a nulla».
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