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Maltrattamenti in famiglia, condannato un uomo di Catanzaro. Assolto per violenza sessuale

A fronte di una richiesta di pena, formulata dal Pubblico Ministero, di ben 5 anni e 4 mesi di reclusione per i capi di imputazione di maltrattamenti in famiglia, commesso in presenza dei figli minori, e violenza sessuale in danno della compagna, il Gup presso il Tribunale di Catanzaro, nella persona del giudice Matteo Ferrante, ha inteso accogliere parzialmente le istanze difensive formulate dall’avv. Gregorio Casalenuovo nel corso della sua discussione, emettendo una sentenza di condanna a 2 anni di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia, con sospensione condizionale della pena e non menzione nel certificato del casellario giudiziario, mentre ha assolto totalmente l’imputato dal ben più grave capo di imputazione di violenza sessuale con la formula terminativa più ampia dell’insussistenza del fatto. È l'esito dell'udienza preliminare, celebrata il 21 dicembre 2021, con rito abbreviato, a carico di S.A., cittadino di origini catanzaresi. In particolare, all’imputato veniva contestato che, in presenza dei figli minori della persona offesa, D.F., mediante ripetute offese verbali, minacce ed aggressioni fisiche nei confronti della donna, maltrattava la compagna offendendone il decoro e la dignità e ponendola in uno stato di sofferenza morale e psichica tale da renderne la vita e l’esistenza particolarmente dolorosa. Fatti che sarebbero stati posti in essere a Catanzaro in epoca antecedente e prossima al luglio 2018 e con condotta permanente. Ancora, S.A., era chiamato a rispondere altresì del più grave reato di violenza sessuale atteso che, presso l’abitazione familiare, con violenza e minaccia, consistite nell’afferrarla per i capelli e nello scaraventarla per terra, avrebbe costretto la di lui compagna a subire atti sessuali contro la sua volontà, nello specifico un rapporto sessuale completo. Ma il giudice ha assolto l'uomo dal reato di volenza sessuale e condannato per maltrattamenti in famiglia. Essendo la motivazione contestuale, il difensore dell’imputato avrà 15 giorni per impugnare eventualmente la sentenza dinanzi la Corte di Appello di Catanzaro.

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