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Ricadi, nuovi elementi sull’omicidio Carone: la difesa chiede la revisione del processo

L’imprenditore di Santa Domenica di Ricadi ucciso il 12 marzo del 2004

Inquirenti sul luogo dell’agguato mortale all’imprenditore Saverio Carone

Un omicidio che potrebbe essere “riscritto” per le novità emerse durante indagini difensive andate avanti per circa due anni. Tasselli di una vicenda giudiziaria che l’avv. Diego Brancia – per conto di Pasquale Quaranta, 58 anni di Santa Domenica di Ricadi, condannato in via definitiva (2017) all’ergastolo – ha sistemato in maniera diversa da quella emersa finora, tant’è che ora l’obiettivo è di rimettere tutto in discussione: sentenza e relativo processo. È stata infatti depositata dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Salerno (competente in quanto l’imputato non potrà essere giudicato nello stesso distretto) una richiesta di revisione della sentenza di condanna e del relativo processo. Una richiesta legittimata da fatti nuovi, appunto, che emergono da svariate investigazioni raccolte dalla difesa, oltre che sulla ricostruzione balistico-modale del fatto e che escluderebbero il coinvolgimento di Quaranta (detenuto nel carcere di Sulmona) nell’omicidio di Saverio Carone, ucciso con due colpi di pistola sotto casa, a Santa Domenica di Ricadi, la mattina del 12 marzo del 2004. Un delitto per il quale Pasquale Quaranta è stato condannato in quanto ritenuto il mandante e lo stesso ruolo avrebbe avuto anche nel tentato omicidio di Pietro Carone (fratello di Saverio) ferito nel giugno del 2004 e poi assassinato sei anni dopo. Sarà ora la Corte d’Assise d’Appello di Salerno a valutare l’ammissibilità della richiesta. In caso positivo si procederà con una nuova istruttoria.

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