Un omicidio che potrebbe essere “riscritto” per le novità emerse durante indagini difensive andate avanti per circa due anni. Tasselli di una vicenda giudiziaria che l’avv. Diego Brancia – per conto di Pasquale Quaranta, 58 anni di Santa Domenica di Ricadi, condannato in via definitiva (2017) all’ergastolo – ha sistemato in maniera diversa da quella emersa finora, tant’è che ora l’obiettivo è di rimettere tutto in discussione: sentenza e relativo processo. È stata infatti depositata dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Salerno (competente in quanto l’imputato non potrà essere giudicato nello stesso distretto) una richiesta di revisione della sentenza di condanna e del relativo processo. Una richiesta legittimata da fatti nuovi, appunto, che emergono da svariate investigazioni raccolte dalla difesa, oltre che sulla ricostruzione balistico-modale del fatto e che escluderebbero il coinvolgimento di Quaranta (detenuto nel carcere di Sulmona) nell’omicidio di Saverio Carone, ucciso con due colpi di pistola sotto casa, a Santa Domenica di Ricadi, la mattina del 12 marzo del 2004. Un delitto per il quale Pasquale Quaranta è stato condannato in quanto ritenuto il mandante e lo stesso ruolo avrebbe avuto anche nel tentato omicidio di Pietro Carone (fratello di Saverio) ferito nel giugno del 2004 e poi assassinato sei anni dopo. Sarà ora la Corte d’Assise d’Appello di Salerno a valutare l’ammissibilità della richiesta. In caso positivo si procederà con una nuova istruttoria. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro