Le strutture sanitarie sono di nuovo in prima linea, in particolare in una regione, la Calabria, che in una manciata di giorni si trova ad affrontare la quarta ondata di Covid. E i sindacati dei medici Anaao e Fvm sottolineano la gravità della situazione: “Esauriti ora i posti letto disponibili in area medica, con la drammatica prospettiva che nei prossimi giorni la curva dei contagi aumenti a dismisura”. I due sindacati però denunciano la mancanza di programmazione: “Tutto è fermo, cristallizzato da quasi due anni, con una aggravante: oggi il personale sanitario ha alle spalle un carico inumano di stress e stanchezza, anche psicologico, fatto di doppi turni, orari continuati e da norme che non proteggono di fatto i sanitari impegnati a contrastare l’epidemia”.
Anaao e Fvm denunciano le decisioni messe sul tavolo dalle Istituzioni regionali. “Il neo presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, nuovo commissario alla sanità, ha convocato una riunione per discutere dell'emergenza sanitaria. E i provvedimenti prospettati non bastano: agli attuali 974 posti letto dell'area medica, se ne aggiungeranno altri 68, evitando al momento, il passaggio della Calabria da zona gialla a zona arancione. Inoltre prevista l'assunzione di nuovo personale sanitario e l'apertura dei Covid hotel all'interno di alcuni dei 18 ospedali calabresi dismessi o riconvertiti in casa della salute. Ma gli operatori sanitari e i cittadini calabresi conoscono bene questo copione molte volte visto in passato ed infatti proprio Occhiuto, di ritorno da una riunione a Roma, ha ammesso che ad oggi la regione non ha ancora un piano Covid e che non si comprende come siano stati spesi i fondi arrivati in Calabria per fronteggiare l'emergenza”.
Le organizzazioni sindacali partendo da queste evidenti criticità chiedono a tutti gli organi competenti, ed in primis al Commissario Regionale alla Sanità, intanto, “un’adeguata protezione del personale Medico e Sanitario diventi la condizione irrinunciabile e indiscutibile per affrontare questa emergenza pandemica”. Sollecitano, “attenzione al ruolo delle Direzioni Sanitarie affinché siano messe nelle condizioni di assicurare prontamente a tutti gli operatori sanitari i presidi idonei e la possibilità di effettuare i tamponi in tempi certi, mantenendo così le condizioni di sicurezza infettivologica al fine di assicurare l’attività assistenziale anche ordinaria a breve-medio termine. Solo cosi si permetterà di garantire la qualità e l’organizzazione dell’assistenza sanitaria senza dover costringere chi è sul campo, con passione e abnegazione oltre ogni limite, al cosciente ed ‘eroico’ sacrificio personale per obbedire all’imperativo etico ‘fratribus ut vitam servares’ (fratelli per salvare vite umane)".
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