Processi separati per quanto concerne gli imputati coinvolti nell’omicidio di Domenico Belsito, 34 anni, ferito gravemente la sera dell’8 marzo 2004 a Pizzo e deceduto a distanza di qualche giorno all’ospedale Jazzolino, in un agguato tesogli su via Nazionale. Un delitto, che secondo quanto accertato dagli inquirenti e sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Andrea Mantella, sarebbe stato «ordinato» dai vertici della cosca Bonavota di Sant’Onofrio. Nell’udienza preliminare, tenutasi ieri a Catanzaro davanti al gup Giuseppe De Salvatore, hanno chiesto di optare per il rito abbreviato Pasquale Bonavota, 48 anni, di Sant’Onofrio (attualmente latitante); Nicola Bonavota di 46 (fratello di Pasquale), Francesco Fortuna, 42 anni (anche lui di Sant’Onofrio e attualmente in carcere). Insieme a loro anche il collaboratore di giustizia Andrea Mantella, 50 anni, di Vibo. Stralciata, invece, la posizione di Domenico Bonavota, 43 anni, di Sant’Onofrio poiché l’imputato per problemi di natura amministrativa, essendo ancora detenuto al 41 bis, non avrebbe preso atto di tutti gli atti concernenti il procedimento. In questo modo il gup ha potuto continuare a mandare avanti il procedimento, fissandola prima udienza con rito abbreviato per il 16 marzo prossimo. Hanno deciso di seguire il rito ordinario, invece, gli imputati Salvatore Mantella, 48 anni, di Vibo (cugino del collaboratore Andrea Mantella) e Onofrio Barbieri, 42 anni, di Sant’Onofrio.
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